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Agenzia per la famiglia e tutela dei minori nei servizi prima infanzia

I servizi di assistenza alla prima infanzia sono luoghi sicuri per i bambini. I responsabili degli enti gestori hanno approfondito con esperte la tutela minori e avviato l’elaborazione di progetti.

L'Agenzia per la famiglia ha incontrato nei giorni scorsi i responsabili degli enti gestori per approfondire con esperte la tutela dei minori e avviare l’elaborazione di progetti dedicati. I progetti contengono importanti misure di prevenzione e tutela dei minori. Nell'anno in corso i servizi di assistenza alla prima infanzia sono chiamati a elaborarli in un processo partecipativo con il personale qualificato. In questo modo, l’Alto Adige aderisce come prima provincia italiana all'iniziativa europea di formazione e attenzione alla tutela.

"La tutela dei minori è sempre stata una tematica importante nel mio lavoro. Dobbiamo tener presente questo aspetto e cercare una buona collaborazione tra tutti coloro che sono coinvolti nei servizi alla prima infanzia - ossia le istituzioni, i genitori, il personale - al fine di proteggere i bambini da ogni forma di violenza", ha affermato l’assessora alla Coesione sociale e Famiglia, Rosmarie Pamer, presente all'incontro.

La psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, Giuliana Beghini Franchini, ha fornito una panoramica storica su come si è sviluppata la tutela dell'infanzia, sottolineando che: “Il tema minori non è stato affrontato per molti secoli. I bambini erano trattati spesso come oggetti ed esposti alla violenza. È con la nascita degli asili nido, nel XIX secolo, che si sviluppa la consapevolezza della necessità di proteggere i bambini, che porterà nel 1925, a Ginevra, alla prima Dichiarazione dei diritti del fanciullo”. La psicoterapeuta ha spiegato, inoltre, che: “Oggi si possono distinguere diverse forme di violenza: il maltrattamento fisico, la trascuratezza, la violenza assistita, il maltrattamento psicologico e l’abuso sessuale”. 

Antonella Fava, sostituto procuratore al Tribunale dei minori di Bolzano, ha fornito informazioni su come i bambini possono essere tutelati a norma di legge e ha presentato il protocollo d'intesa firmato dal Tribunale dei minori, dalla Procura della Repubblica, dai tre Dipartimenti Istruzione e Formazione, e dal Dipartimento al Sociale e alla Famiglia nel 2019. L’accordo definisce le linee guida standardizzate per le segnalazioni che devono essere applicate nel contesto dell'istruzione, della cura e dell'educazione, quando il benessere del minore è a rischio.

Paola Santoro, direttrice dell'Ufficio Distretti sociali dell’ASSB, ha illustrato il ruolo dei servizi sociali. Verena Buratti, pedagogista dell’Agenzia per la famiglia ha riferito sullo stato attuale del monitoraggio e sviluppo della qualità nell'assistenza alla prima infanzia. Dal 2020, il Quadro di riferimento per le attività di formazione, educazione e assistenza alla prima infanzia è un documento sostenuto congiuntamente che viene attuato in modo coerente. In materia di tutela dei minori, l'Agenzia per la famiglia si avvale del supporto scientifico della Facoltà di Scienze della formazione della Libera Università di Bolzano. 

All'incontro la professoressa Ulrike Loch ha chiarito perché siano necessari progetti di tutela dei minori realizzabili e qual è il loro obiettivo: "In questo modo rafforziamo la partecipazione e incoraggiamo i bambini a diventare individui sicuri di sé e persone autodeterminate e protette nella nostra società. Allo stesso tempo, si promuove un'interazione trasparente tra tutte le parti interessate e i genitori possono essere certi che i servizi di assistenza all'infanzia sono luoghi sicuri per i loro figli". "Invito i dirigenti dei servizi", ha concluso la professoressa Loch, "a sviluppare e promuovere attivamente i progetti di tutela dei minori per il bene dei bambini".


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